Prima ora: italiano. Seconda ora: matematica. Terza ora: scacchi. Fino a qualche anno fa poteva sembrare uno scherzo, invece il gioco delle 64 caselle poco alla volta è entrato nelle scuole, conquistando l’interesse dei giovanissimi e il favore dei professori, i quali hanno constatato che questa disciplina può favorire l’approccio ad altre materie. Anche durante lo scorso anno scolastico numerose scuole di ogni ordine e grado hanno organizzato corsi di scacchi e partecipato con proprie squadre ai campionati studenteschi del Trofeo “Scacchi a scuola”. Alcune, superando le fasi provinciali e regionali, hanno giocato a maggio nella finale nazionale a Montesilvano, in Abruzzo, che nella categoria delle medie è stata vinta proprio da una scuola della provincia di Udine, l’Istituto Comprensivo di Palmanova, che ha conquistato il secondo posto anche della categoria delle primarie. Il Dirigente scolastico dell’istituto palmarino, Matteo Tudech, conferma con soddisfazione che anche quest’anno saranno coinvolti tutti gli studenti della scuola media “Zorutti” (dodici classi per 240 alunni totali) e della primaria “Dante Alighieri” dalla III alla V (undici classi per 200 alunni totali) tramite l’organizzazione di corsi per ogni classe e tornei finali per costituire le squadre da inviare alle fasi successive.Il progetto è svolto in collaborazione con l’Associazione Palmascacchi. La professoressa Mara Ricci, che coordina le classi delle medie, afferma con orgoglio: «Siamo campioni italiani delle scuole secondarie di primo grado nella categoria maschile/mista perché nella squadra dei Bombers, oltre ai ragazzi Alex Bolzon, Alessio Zhan, Leonardo e Federico Budai, quest’ultimo anche seconda miglior scacchiera della finale nazionale, c’è una ragazza, Alice Codaro».Per la primaria, invece, da anni la referente è la maestra Katia Palermo, che precisa che le lezioni si svolgono in orario scolastico con un calendario di otto ore per i bambini delle classi terze e di sei per quelli delle quarte e quinte, mentre i tornei sono organizzati in orario extrascolastico: «I nostri alunni partecipano sempre volentieri a questo progetto ottenendo risultati brillanti. Alcuni sono diventati dei veri talenti! Molti bimbi si appassionano e frequentano i corsi anche fuori dalla scuola in orario pomeridiano. La valenza degli scacchi non è solo quella ludica, perché questo sport affina anche le logica, la concentrazione, la memoria e insegna a controllare le emozioni durante le sfide, a rispettare l’avversario e ad accettare la sconfitta in una sana competizione di squadra. E queste capacità sono molto importanti per i bambini». Rimanendo in provincia di Udine troviamo altri istituti che hanno introdotto gli scacchi e che continueranno anche in quest’anno scolastico. Al Comprensivo di Tarcento gli scacchi sono una tradizione, essendo praticati già da 25 anni. Il maestro Matteo Londero spiega che «nella scuola primaria caposaldo del progetto è l’inizio della pratica dalla classe terza, avvalendosi di un esperto interno all’istituto, mentre alle classi quinte viene proposto un corso di una decina di ore tenuto da esperto esterno per teorizzare la pratica dei due anni precedenti. Alle medie invece la proposta è mirata per gli alunni interessati, di solito tra i 20 ed i 30, che seguono le lezioni in orario extra scolastico, sempre con l’intervento di un esperto esterno. Seguendo gli alunni da vicino si possono apprezzare principalmente due aspetti: in un caso chi è normalmente bravissimo nelle materie si ritrova a dover gestire la frustrazione di una sconfitta a cui non è affatto abituato, mentre altri sperimentano l’euforia della vittoria aumentando grandemente la loro autostima. In più, durante i tornei vigono regole severe (silenzio assoluto, stare seduti, dare la mano all’avversario, prestare attenzione alle mosse irregolari, il rispetto) che gradatamente negli anni vengono introdotte nell’attività quotidiana. Non di ultima importanza sono le discussioni che gli alunni intavolano durante le partite della ricreazione nelle piovose giornate autunnali in merito alla forza di una mossa piuttosto che un’altra». L’Istituto di Tarcento, pur mancando un circolo scacchistico di riferimento sul territorio, partecipa ogni anno ai Campionati Studenteschi, qualificandosi spesso alla finale nazionale e riuscendo a piazzarsi a metà classifica. Quest’anno sarà anche riproposto a maggio il tradizionale torneo scolastico finale, che dal 2020 era stato interrotto per la pandemia.In provincia di Udine hanno svolto corsi di scacchi anche altre scuole primarie come la “Arturo Zardini” di Santa Maria La Longa e la “Michele Gigante” di Trivignano Udinese, e per le superiori il liceo scientifico “Copernico” e l’Isis “Malignani” di Udine, che hanno aderito anch’esse al Progetto “A scuola dagli Sport della mente” proposto dalla Federazione Scacchistica Italiana con il contributo di Sport e Salute SpA, oltre agli Istituti superiori “Copernico” e “Malignani” di Udine.Gli scacchi si praticano anche all’Istituto bilingue “Pavel Petricig” di San Pietro al Natisone, in cui il maestro Matjaz Pintar ha coinvolto una ventina di alunni della primaria, riuscendosi a qualificare alla finale nazionale dei Campionati Studenteschi.